PROGETTI

Insieme ai progetti di sviluppo e di cooperazione internazionale, realizziamo attività volte allo sviluppo territoriale nella regione Sardegna.

Oltre ad attività seminariali e convegni su temi legati alle tematiche dello sviluppo e della cooperazione cooperazione, l’associazione promuove, attraverso dei progetti specifici, l’inclusione sociale, la cultura interculturale, la formazione, lo sviluppo delle associazioni di volontariato e l’autodeterminazione di sé anche attraverso la promozione della memoria storica del territorio.

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Programma CIAD

In Ciad, nella regione sud occidentale del Mayo Kebby, tra le etnie Masa e Musey, stiamo portando avanti fin dal 2000 il nostro programma più complesso, che consiste in una serie di progetti coordinati di educazione e assistenza che, partendo dai bambini delle scuole rurali dei villaggi, arriva alla creazione della prima facoltà universitaria di Studi Agrari del Paese. Attraverso dei progetti specifici sono coinvolti gli agricoltori e gli allevatori locali, carenti di know – how e mezzi di produzione, e le donne, che hanno un ruolo chiave nel mantenimento degli equilibri socio economici all’interno della comunità ma con minori possibilità di accedere all’istruzione e alla formazione in ambito professionale.

Nello specifico il “programma Ciad” è composto da 4 progetti:

È il più importante progetto che l’Associazione Piccoli Progetti Possibili ODV sta realizzando in Ciad, e prevede il sostegno per agricoltori ed allevatori con scarsità di know-how e mezzi. Sosteniamo la diffusione delle “cattedre” itineranti di agro zootecnia nei villaggi rurali più remoti, le quali consistono in corsi di aggiornamento rivolti agli agricoltori e agli allevatori dei villaggi i quali, grazie al supporto tecnico di esperti locali qualificati, possono accedere alle informazioni di base indispensabili per migliorare la produttività, sia a livello qualitativo che quantitativo, delle coltivazioni e degli allevamenti; a commercializzare in modo strategico i prodotti, anche attraverso la promozione di forme associative fra agricoltori e allevatori, oltre ad apprendere tecniche di produzione del formaggio, di conservazione delle scorte etc.

Il sistema scolastico nazionale ciadiano soffre di una profonda debolezza strutturale dovuta al basso investimento pubblico e ad un’offerta formativa assolutamente inadeguata sia sul piano quantitativo che qualitativo. La durata del calendario scolastico è insufficiente e irregolare e spesso i ragazzi non possono andare a scuola perché i docenti nominati si astengono dall’insegnamento non provvedendo lo stato a pagare loro gli stipendi, anche per l’intero anno scolastico.

Nelle aree rurali della savana – nei pressi di Bongor – la situazione è ancora più grave in quanto le scuole statali, ubicate nei centri urbani più importanti, sono spesso troppo distanti da raggiungere, ed è in questi contesti marginali, in cui il tasso di analfabetismo si attesta intorno al 70%, che i missionari nostri partner di progetto circa vent’anni fa hanno istituito una serie di scuole per i minori, “les écoles communautaires“, corrispondenti alla nostra scuola dell’obbligo, organizzando le famiglie per costruire le aule e per pagare i docenti. I genitori degli alunni, sotto la loro guida, hanno costituito delle associazioni per l’organizzazione autogestire queste realtà in cui si studia sia la lingua locale sia quella veicolare (nella regione del Mayo kebbi il francese). I maestri sono scelti tra i pochi alfabetizzati della comunità: nella maggior parte dei casi sono persone del villaggio con un livello di scolarizzazione di base che dedicano una parte del loro tempo alla formazione dei bambini, percependo un riconoscimento economico minimo.

Il nostro progetto punta a rafforzare e sostenere questa realtà, per dare continuità alle scuole già esistenti, per poter estendere l’iniziativa ad altri villaggi e migliorare la qualità dell’offerta. L’obiettivo è contribuire al finanziamento della costruzione e dell’arredo di edifici scolastici che progressivamente sostituiscano le sedi provvisorie, costituite da semplici ripari ombreggiati privi di banchi e sedie e integrare le somme raccolte nei villaggi affinchè siano garantiti gli stipendi annuali agli insegnanti.

Nelle zone rurali del Ciad le donne svolgono un ruolo fondamentale per la produzione agricola e l’allevamento del bestiame di bassa corte e sono impegnate in molteplici attività essenziali per la cura, l’educazione, la salute e il sostentamento delle loro famiglie. Rispetto agli uomini, hanno possibilità notevolmente minori di accedere a istruzione, informazioni, risorse e servizi e una capacità decisionale, in ambito pubblico e privato, ridotta ai minimi termini.
Quando viene offerta loro l’opportunità di farlo, però, le donne delle aree rurali sono capaci di generare cambiamenti sostanziali all’interno delle comunità in cui vivono. Da esperienze oramai consolidate nella realtà africana si è potuto verificare come:

  •  un maggiore accesso delle giovani ragazze all’istituzione primaria e secondaria e alla formazione professionale sia strettamente correlato alla diminuzione dei tassi di malnutrizione e mortalità;
  •  le donne che partecipano in modo dinamico alle attività produttive possono contribuire all’organizzazione di associazioni di base in grado di promuovere e portare avanti iniziative locali di autosostegno,
  • nel settore agricolo, quando le donne hanno accesso ai fattori produttivi e alle competenze relative, la produttività aumenta notevolmente;
  • risparmiatrici e previdenti, le donne tendono a utilizzare il proprio reddito a vantaggio di tutta la famiglia.

Il progetto:

in questa prospettiva generale, in partenariato con il comune di Sardara (VS) e l’Università di Sassari e con la collaborazione dei partner ciadiani “Associazion Guidawa” e “l’Institut Agro-zootechnique de Bongor” stiamo per avviare un progetto di sostegno e sviluppo rurale che promuova la partecipazione ad ogni livello della componente femminile, consentendone l’accesso a istruzione, informazioni, risorse e servizi. Gli interventi, cofinanziati dalla Regione Sardegna, verranno realizzati in quattro villaggi della savana profonda di Bongor, ovvero Telemé, Koumi, Kaïna e Miogoy, individuati per la loro particolare situazione di isolamento e arretratezza.

In ciascun villaggio verrà realizzata una struttura da adibire a “Centro Comunitario” in cui saranno implementate attività di assistenza e sostegno alle donne che, in virtù del loro ruolo, potranno favorire lo sviluppo dei gruppi domestici, diventare centro propulsore per lo sviluppo del territorio.

Per ogni centro si prevede di formare 6 ragazze che a loro volta in seguito dovranno contribuire alla “animazione” delle attività con le altre donne del villaggio. Verranno selezionate sul posto e dovranno garantire un certo livello minimo di istruzione, capacità personali e disponibilità a cooperare.

Periodicamente i formatori affronteranno nei rispettivi villaggi tematiche legate alle attività produttive, all’economia domestica, igiene, puericultura, sanità, con particolare riguardo alle problematiche della prevenzione delle malattie e dell’utilizzo delle medicine naturali.

In questi centri le donne avranno la possibilità incontrarsi, scambiarsi informazioni utili, comunicare con l’esterno, avere un minimo di dotazione tecnica sanitaria (termometri, materiale sterile e per il pronto soccorso). Verranno anche formate sulle problematiche igieniche e sanitarie di base, sull’uso degli strumenti in dotazione, sulle modalità per migliorare il lavori domestici ed agricoli.

Ogni centro sarà dotato di una radio affinchè le donne possano comunicare tra loro e col l’Istituto Agro-zootecnico che ha sede a Bongor, in cui potranno essere supportate per le diverse problematiche. La rete di comunicazione contribuirà a rompere l’atavico isolamento e i villaggi avranno modo di stringere rapporti con cui migliorare il sistema degli scambi sociali, le informazioni sulle attività produttive e l’economia. Attualmente, per poter avere anche semplici contatti tra abitanti dei villaggi, si devono compiere a piedi oltre cinquanta km nella savana.

Ogni edificio, chiamato “Boukaro” avrà una pianta circolare del diametro di 6 metri e sarà dotato di una copertura a cono rovesciato che riconduce alle strutture tradizionali della regione. Verrà realizzato dal personale del posto, mantenendo, per quanto possibile, le tipologie di lavorazione e i materiali tradizionali.

Nei Centri Comunitari verrà installato un sistema elettrico con batterie di accumulo dell’energia e pannelli solari che dovranno garantire il funzionamento di un impianto radio ricetrasmittente in onde corde, dell’illuminazione notturna e di piccoli utensili indispensabili per le attività del centro. Ogni centro sarà dotato di un pozzo con pompa alimentata dall’impianto solare, che dovrà garantire una sufficiente disponibilità idrica per l’igiene della struttura e per le necessità quotidiane. Sarà anche dotato di un impianto radio ricetrasmittente in onde corte col quale i villaggi avranno modo di restare in contatto tra loro ed essere informati.

A Bongor, capoluogo della regione del Mayo Kebbi, stiamo realizzando un Istituto Superiore Agro-zootecnico, con lo scopo di formare agronomi altamente qualificati nei settori agronomico, zootecnico, veterinario, agro-industriuale ed economico-rurale in grado di promuovere lo sviluppo del territorio, stimolare le dinamiche imprenditoriali, preparare nuove generazioni di insegnanti-formatori e collaborare allo sviluppo delle strutture istituzionali del Tchad. 
I lavori di costruzione delle strutture scolastiche e del campus, si prevede possano essere completati nei prossimi cinque anni. Inoltre stiamo restaurando degli edifici già esistenti che ospiteranno la Scuola-Azienda presso la sede distaccata di Gounou-Gaya, dove si condurranno i campi sperimentali e la ricerca applicata. Il primo nucleo base del corpo docente della Libera Università Agro-zootecnica sarà composto dai tre giovani agronomi ciadiani che si sono specializzati presso la facoltà di Agraria beneficiando di un progetto sull’educazione facente parte del “Programma Ciad”. Ovviamente saranno privilegiati i settori di ricerca riguardanti le colture e gli allevamenti tropicali, le biotecnologie energetiche e le tecniche di sfruttamento del solare, ambiti di ricerca che nel Tchad hanno grandi prospettive di sviluppo.
La realizzazione di questa Università consentirà a diversi giovani, già alfabetizzati e formati a livello secondario, di specializzarsi nei rispettivi settori agronomico e zootecnico, portando così nei propri villaggi un bagaglio di conoscenze moderne e indispensabili per migliorare le condizioni di vita delle comunità. Sono tutti aspetti che si pensa possano essere inseriti nel sistema economico e culturale della regione, per promuovere un processo di sviluppo autonomo rispondente alla situazione attuale, conservando le tradizioni e i saperi elaborati nel passato che, per tanto tempo, ne hanno permesso la sopravvivenza.

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Università di Sassari, les Ecoles Communautaires De Bongor, l’associazione GUIDAWA, l’ Association pour le Développement Socio-Economique et Culturel (ADSEC) e con l’Association des Organisations Paysannes de la Kabbia (AOPK).

Programma MISSION

Il programma “Mission”, costituito da contributi e azioni di sostegno in Africa, Asia e America Latina realizzati in proprio o supportando azioni di cooperazione internazionale di altri organismi:

  • una serie di progetti di sostegno sostenute dal “Centro d’Ascolto Madonna del Rosario”;
  • diverse azioni volte allo sviluppo sociale e umano realizzate dalla Diocesi, Parrocchie o Caritas di Ales-Terralba;
  • piccole azioni caritative realizzate in Madagascar da parte dei Salesiani Cooperatori. 

Programma MIGRANTES

Il programma “Migrantes”, costituito da progetti e azioni a favore dei migranti in Sardegna e in Italia e alla diffusione di una cultura e di un’educazione alla convivenza e al rispetto reciproco:

  • i diversi progetti “In Sardinia Migrantes”, che forniscono informazioni e servizi di facilitazione ai migranti, rifugiati politici e minoranze a rischio di esclusione sociale in Sardegna in inglese, francese, arabo e rumeno oltre che in italiano.
  • progetto di formazione “Master di 1°livello in Economia e Finanza Etica per lo Sviluppo e la Cooperazione” realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna e l’Università degli Studi di Cagliari.

Programma 3S

Il programma “3S: sostegno e sviluppo della Sardegna”, costituito da numerosi progetti coordinati ed integrati tra loro:

  • Progetti per lo sviluppo sociale ed economico del territorio e per la difesa della propria identità, storia e cultura;
  • Progetti a favore dello sviluppo del volontariato, del terzo settore e della cittadinanza attiva.